Al fine di raggiungere i propri obiettivi IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS si avvale della collaborazione di professionisti e consulenti esterni. Quello che segue è una parte del programma formativo proposto. I seminari non indirizzati alla formazione degli associati sono organizzati direttamente dai formatori stessi.
Questi percorsi formativi sulla morte, il morire e l'accompagnamento, sono principalmente degli incontri con la vita, con un'esistenza che non nega la morte e la paura di quest'ultima e dove gli aspetti pratici, scevri da dogmi, si articolano con apporti di ampio respiro culturale.
I seminari proposti derivano dalla pratica di formazioni in campo sanitario, educativo, sociale e terapeutico, e dalla ricerca applicata a singoli e a gruppi con particolare riferimento all'educazione degli individui al rispetto della vita fino alla morte.
Scuole, ospedali, comunità, enti, associazioni e privati possono organizzare delle sessioni locali delle varie proposte formative offerte da IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS contattando telefonicamente la segreteria formativa al (+39) 335 91 79 11 oppure cliccando su questo link.
DIZIONARIO DE MAURO
s.m.
CO
1a agg., di medicina o trattamento terapeutico, che combatte unicamente i sintomi della malattia senza eliminarne le cause
1b s.m., farmaco dotato di tale proprietà
2a agg., fig., di provvedimento o rimedio, non risolutivo, che elimina solo in piccola parte difficoltà e problemi: soluzioni palliative all'inquinamento
2b s.m., fig., rimedio di scarsa efficacia, che non rimuove le cause di un problema: servono soluzioni valide, non bastano i palliativi.
GARZANTI LINGUISTICA
Deriv. di palliare, sul modello del fr. palliatif
agg. e s. m.
1 (med.) si dice di medicamento che lenisce i sintomi di un processo morboso, senza risolverne le cause: gli sciroppi sono spesso soltanto dei palliativi
2 (fig.) si dice di rimedio che alleggerisce gli effetti di una circostanza negativa, o li elimina solo temporaneamente, ma non rimuove le cause che li determinano: le mezze riforme sono degli inutili palliativi.
DIZIONARIO ENCICLOPEDICO MEDICNA LAROUSSE RIZZOLI
(da palliare), riferito un qualsiasi rimedio, cura, intervento, medicamento o terapia che determini una riduzione della gravità o allevi una determinata situazione, malattia, sintomo. Al termine si attribuisce comunque il significato di un provvedimento con effetto momentaneo e incapace di risolvere una data situazione di malattia.
LE GRAND DICTIONNAIRE TERMINOLOGIQUE-Office québécois de la langue française agg. che calma o elimina i sintomi dolorosi di una malattia, senza agire sulla malattia stessa. nota: una terapia antalgica é palliativa. [1979]
DIZIONARIO DE MAURO
v.tr.
BU dissimulare, distorcere.
GARZANTI LINGUISTICA v. tr. [io pàllio ecc.] (lett.) far apparire diverso, distorcere, dissimulare: usano ogni diligenza, ogni arte per palliare la natura e le fantasie loro (GUICCIARDINI).
DIZIONARIO DE MAURO
s.m.
CO
1 lattice estratto per incisione delle capsule di alcune piante delle Papaveracee, spec.del papavero bianco, contenente numerosi alcaloidi con proprietà narcotiche, tra cui la morfina, usato a scopo terapeutico o come droga; estens., anche la pianta: una piantagione di o.
2 fig., ciò che provoca oblio, illusioni, che offusca le capacità intellettuali.
GARZANTI LINGUISTICA
Dal lat. opi°u(m), che è dal gr. ópion 'succo di papavero', deriv. di opós 'succo'
ant. alloppio [al-lòp-pio], s. m.
1 miscela di alcaloidi con proprietà narcotiche (fra cui morfina, codeina e papaverina), estratta allo stato di latice per incisione delle capsule del papavero bianco
2 (fig.) ciò che provoca oblio, illusioni e vaneggiamenti, che offusca le capacità intellettuali: lo sport è l'oppio dei popoli (PRATOLINI).
ENCICLOPEDIA DELLA MEDICINA - GARZANTI Lattice bianco che fuoriesce per incisione dalle capsule non ancora mature di Papaver somniferum, e che si rapprende all'aria, diventando bruno. Viene usato in medicina, in polvere o in estratto, come narcotico,sedativo e analgesico
DIZIONARIO DE MAURO
1 TS farm., di sostanza o preparato che contiene oppio o suoi derivati; anche s.m. |oppioide
2 BU fig., di scritto o discorso noioso, soporifero.
GARZANTI LINGUISTICA agg. e s. m. si dice di sostanza o preparato che contiene oppio o suoi derivati.
DIZIONARIO DE MAURO
s.f.
FO
1 cessazione della vita nell'uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente: una m. improvvisa, violenta, sfidare, affrontare la m., lottare con la m., salvare qcn. dalla m., darsi la m., uccidersi, dare la m., uccidere | spec. con iniz. maiusc., come personificazione rappresentata nella tradizione iconografica in figura di scheletro con in mano la falce
2 pena capitale: condanna a m., sentenza di m.
3 fig., stato di grande angoscia e afflizione: mi sento la m. dentro
4 fig., cessazione, termine, fine: la m. di un'istituzione, di un'usanza, m. di una dottrina | decadimento e rovina di uno stato o di una società: la m. dell'Impero Romano
5 estens., fam., il modo più gustoso in cui gli alimenti possono essere cucinati: la m. del fagiano è in salmì
6 TS giochi, nel gioco dell'oca, casella che costringe il giocatore che vi arriva a pagare una posta fissata e a tornare alla partenza | nei tarocchi, uno degli arcani maggiori
Polirematiche
a morte loc.avv. CO
1 mortalmente: lo ferì a m.
2 estens., in modo violento e inestinguibile: si odiano a m. | iperb., terribilmente: mi annoia a m. con la morte nel cuore loc.avv. CO dolorosamente, con profondo dispiacere con la morte nell'anima loc.avv. CO con la morte nel cuore di morteloc.agg.inv. CO funereo, mortale: silenzio di m., gelo di m., pallore di m. in morte di loc.prep. TS lett., nella circostanza della morte di qualcuno, spec. come titolo di opere composte in onore di un illustre defunto: In m. di Carlo Imbonati
morte bianca loc.s.f.
1 TS med., m. provocata da assideramento
2 CO nel linguaggio sindacale e giornalistico, m. causata da un incidente sul lavoro, spec. per inadeguate misure di sicurezza
morte biologica loc.s.f. TS med., cessazione irreversibile delle funzioni vitali dell'organismo, a causa di un danno irreparabile degli organi e delle cellule che lo compongono
morte cardiaca loc.s.f. TS med., cessazione definitiva del battito cardiaco e di ogni fenomeno elettrico dimostrabile mediante elettrocardiogramma
morte cerebrale loc.s.f. TS med., assenza di attività respiratoria spontanea e di attività bioelettrica cerebrale rilevata da un elettroencefalogramma piatto, in un soggetto in coma
morte civile loc.s.f. TS st.dir., in passato, cessazione dei diritti civili di un soggetto, spec. in seguito a una grave condanna penale
morte clinica loc.s.f. TS med., sospensione delle funzioni vitali, che possono riprendere in seguito a un appropriato trattamento di rianimazione
morte dell'anima loc.s.f. TS teol., condizione di peccato mortale di un'anima, che, in punto di morte, implica la dannazione eterna.
GARZANTI LINGUISTICA
Lat. mo°rte(m)
s. f.
1 cessazione della vita: morte immatura, naturale, violenta, improvvisa, lenta, apparente, reale; cercare, affrontare, sfidare, incontrare, ritardare la morte; salvare qualcuno dalla morte; scampare alla morte; lottare con la morte; dare la morte, uccidere; darsi la morte, uccidersi | una buona morte, in grazia di Dio, coi conforti religiosi | la morte del giusto, in pace e serenità | morte bianca, per assideramento nella neve; anche, per abuso di eroina | morte dolce, eutanasia | morte eterna, la dannazione dell'anima | morte civile, privazione dei diritti civili; per estens., esclusione dalla vita sociale, stato d'emarginazione | atto di morte, col quale il medico testimonia l'avvenuto decesso | in punto di morte, prossimo a morire | il miglioramento della morte, (pop.) miglioramento apparente a cui fa seguito poco dopo la morte | di morte, funereo, mortale: pallore, silenzio di morte | in morte di... , nella circostanza della morte di qualcuno, spec. come titolo di componimenti poetici per una persona deceduta: In morte di Carlo Imbonati, carme di A. Manzoni | a morte, mortalmente: ferito a morte; odiare a morte; annoiarsi a morte | sino alla morte, all'ultimo istante di vita | in vita e in morte, eternamente | essere tra la vita e la morte, si dice di malato molto grave | questione, problema di vita o di morte, della massima importanza | fare la morte del topo, (fig.) finire intrappolati
2 pena capitale: sentenza di morte; condannare a morte
3 (fig.) grave afflizione, profonda angoscia: avere la morte nell'anima; con la morte nel cuore
4 (fig.) fine, cessazione, scomparsa: la morte dell'anno; la morte di un regno, di un'istituzione, di un'usanza
5 (spec. con iniziale maiuscola) la figura con cui si rappresenta la morte: l'immagine della Morte che impugna la falce | sembrare la morte in vacanza, (fig. , scherz.) si dice di persona malridotta | aver visto la morte in faccia, (fig.) essersi trovato in una situazione di gravissimo pericolo
6 il modo più gustoso in cui determinati alimenti possono essere cucinati: la morte della lepre è in salmì.
DIZIONARIO ENCICLOPEDICO MEDICNA LAROUSSE RIZZOLI
Fisiologia. La morte è la cessazione permanente delle attività vitali degli organismi tuttavia è difficile definire il momento preciso del trapasso dalla vita alla morte. La morte cui normalmente ci riferiamo è la cosidetta "morte clinica" espressa dalla cessazione dell'attvità cardiaca e circolatoria, che però non è la morte vera e propria, in quanto reversibile grazie alle tecniche di rianimazione. (Irreversibile è invece la cessazione dell'attività cerebrale espressa dal persistere dell'appiattimento del tracciato elettroencefalografico). In effetti oltre a quella clinica si distinguono vari tipi di morte: la morte biologica, ossia lo stato da cui è impossibile resuscitare l'intero organismo con i mezzi correntemente conosciuti, i cui parametri sono ovviamente in continuo cambiamento; la morte cellulare, espressa dalla degenerazione irreversibile (coagulazione del citoplasma e cessazione delle reazioni chimiche endocellulari) delle cellule costituenti l'organismo, che può causare danni più o meno ingenti in relazione al numero di cellule interessate; la morte apparente, che consiste in un arresto transitorio delle funzioni vitali, suscettibile di rianimazione. La morte clinica non coincide con la morte di tutti i tessuti, i quali presentano una vitalità variabile: il tessuto nervoso è il primo a morire se gli vienere sottratto l'apporto di ossigeno, mentre quello osseo, quello cartilagineo, quello corneale o il muscolo cardiaco possono sopravvivere per qualche tempo e possono quindi prestarsi al trapianto. In medicina legale ha notevole importanza l'accertamento di morte, basato sull'esame della salma. La constatazione dell'arresto del cuore deve essere correlata da quella di arresto della circolazione periferica, effettuabile, ad es., mediante iniezione di fluorescina che, se il soggetto è vivo, si diffonde rapidamente a tutti i tessuti tramite la circolazione, oppure iniettando localmente blu di metilene che, se il soggetto è vivo, viene rapidamente ossidato al corrispondente leucoderivato. Oltre all'arresto della circolazione si constata una diminuzione progressiva della temperatura corporea, cui seguono rapidamente le macchie ipostatiche di colore livido, che si formano in sede sottocutanea nelle regioni declivi per diffusione del sangue al di fuori dei vasi, e che sono un sintomo costante. Il bulbo oculare è opaco e affondato nell'orbita; sul ventre compaiono macchie verdastre, segno di incipiente putrefazione. Accertata la morte il medico legale deve stabilirne l'ora, accertamento tanto più diffile quanto remoto è il momento della morte. Ultimo compito del medico in funzione di medico legale è la diagnosi delle cause di morte, e soprattutto la distinzione fra le cause di morte naturale e quelle che portano a un giudizio di morte sospetta, quali sevizie, violenze, avvelenamento, ecc. La morte deve essere denunciata entro ventiquattro ore all'ufficiale di stato civile. L'accertamento avviene direttamente con la presenza o col rinvenimento e con l'individuazione del cadavere, mediante certificazione da parte del medico necroscopo o altro delegato sanitario, della visita fatta. La sepoltura o la cremazione sono infatti subordinate all'autorizzazione scritta dell'ufficiale di stato civile, non potendo essere accordate prima di ventiquattro ore dalla morte. Naturalmente, in caso di morte sospetta o violenta, la legge prescrive speciali indagini (autopsia, ecc.) ai fini dell'applicazione delle norme penali, prima di procedere al seppellimento del cadavere o alla sua cremazione.
ENCICLOPEDIA DELLA MEDICINA - GARZANTI Cessazione irreversibile delle funzioni organiche; i fenomeni mortali compaiono in progressione a carico dei diversi tessuti e apparati, poiché differenti sono i tempi di sopravivenza dei tessuti alla cessazione dell'attività cardiovascolare e respiratoria (da pochi minuti per la corteccia cerebrale, alle 2 ore per il muscolo cardiaco, fino alla 35-48 ore per il sistema pilifero e la cute)
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si vedano anche in:
DOCUMENTI