Al fine di raggiungere i propri obiettivi IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS si avvale della collaborazione di professionisti e consulenti esterni. Quello che segue è una parte del programma formativo proposto. I seminari non indirizzati alla formazione degli associati sono organizzati direttamente dai formatori stessi.

Questi percorsi formativi sulla morte, il morire e l'accompagnamento, sono principalmente degli incontri con la vita, con un'esistenza che non nega la morte e la paura di quest'ultima e dove gli aspetti pratici, scevri da dogmi, si articolano con apporti di ampio respiro culturale.

I seminari proposti derivano dalla pratica di formazioni in campo sanitario, educativo, sociale e terapeutico, e dalla ricerca applicata a singoli e a gruppi con particolare riferimento all'educazione degli individui al rispetto della vita fino alla morte.

Scuole, ospedali, comunità, enti, associazioni e privati possono organizzare delle sessioni locali delle varie proposte formative offerte da IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS contattando telefonicamente la segreteria formativa al (+39) 335 91 79 11 oppure cliccando su questo link.

 

  • DIZIONARIO DE MAURO  

    1. sentimento di intenso dolore che si prova per la perdita di una persona cara: partecipare al l. di un amicol. cittadinonazionale: dimostrazione collettiva di cordoglio in occasione della morte di un personaggio illustre, di grandi calamità, ecc.

    2. insieme delle tradizioni che i parenti di un defunto osservano per un certo periodo di tempo; il periodo di tempo in cui si osservano tali usanze: prendere il l.tenere il l.| segno esteriore, che consiste spec. nell'indossare abiti di colore nero, con cui si manifesta il dolore per la perdita di un persona cara: portarelasciare il l. 

    3. estens., perdita di una persona cara: subire un grave l. | evento doloroso, sventura, calamità 

    4. LE dolore, pena, afflizione: una donna trovò piena di l. (Ariosto) 

    5. OB LE castigo, pena infernale: lor disio ... ch'etternalmente è dato lor per l.(Dante) | male morale, sciagura: ben dee da lui procedere ogne l. (Dante) Polirematiche a lutto loc.avv. CO con indumenti, paramenti o addobbi funebri, di colore viola o nero: vestirsi a l.parare a l. in lutto loc.agg.inv. CO vestito rigorosamente di nero per onorare la morte di una persona cara: essere in l. lutto stretto loc.s.m. COquello che si osserva per la perdita di un parente stretto, durante il quale tradizionalmente si indossano esclusivamente abiti neri e ci si astiene da ogni forma di divertimento lutto vedovile loc.s.m. TS dir.civ., periodo di trecento giorni che decorre dalla morte del marito, o anche dallo scioglimento o dall'annullamento del matrimonio, durante il quale la donna non può risposarsi così che non sussista incertezza nell'attribuzione di paternità di un figlio eventualmente nato in quel periodo.


  • GARZANTI LINGUISTICA  
    Dal lat. lu¯ctu(m), deriv. del tema di lugìre 'piangere, essere in lutto' s. m

    1. sentimento di vivo dolore che si prova per la morte di qualcuno o per gravi disgrazie: lutto di famigliapartecipare al lutto di un amicolutto nazionale, cordoglio pubblico ufficialmente proclamato in tutto il territorio di uno stato 

    2. complesso di usanze tradizionali che obbligano i parenti di un defunto a certi comportamenti, per lo più restrittivi, per un determinato periodo di tempo; in genere, qualsiasi segno esteriore con cui si manifesta il proprio dolore: osservaretenere il luttolutto stretto, che comporta il vestire di nero e l'astenersi da ogni divertimento; abiti da lutto, neri; abiti da mezzo lutto, neri e bianchi, o grigi; chiesa parata a lutto, addobbata con paramenti neri o viola; cartagiornalemanifesto listato a lutto, sui quali è stampata una lista nera; mettereportare il lutto, gli abiti neri, o altri segni convenzionali (fascia nera al braccio, bottone nero all'occhiello ecc) 

    3. (estens.) perdita, morte di una persona cara: avere avuto un lutto in famiglia | sventura, calamità: la guerra è causa di molti lutti.


  • ASSR - Ricerca sulle Cure Palliative finanziata dal Ministero della Salute ex-art.12 DLgs 502/92   Processo definito da un tempo soggettivo che è caratterizzato da un insieme di disturbi, sofferenze e aspetti comportamentali attesi da parte di persone che hanno subito la perdita di una persona cara. La sindrome correlata all'esperienza del lutto prevede nella fase iniziale (mediamente i primi tre mesi) la presenza di una serie di sintomi e comportamenti che si riferiscono alla sfera fisica e psico-emotiva. Ogni cultura e società prevede norme e proscrizioni sociali generalmente finalizzate ad agevolare il distacco dalla persona perduta ed il reinserimento del sopravvissuto all'interno della vita sociale e comunitaria, parimenti di consentire la costruzione di una nuova identità e del nuovo ruolo sociale dell'individuo all'interno della società di appartenenza. Nelle Cure Palliative si intende per "lutto anticipatorio" nel malato o nei familiari, l'insieme delle manifestazioni comportamentali, emotive e psicologiche che consentono, in varia misura, la preparazione e l'accettazione di un evento atteso, previsto e considerato come l'ineluttabile risultato dell'evolvere di una malattia cronico-degenerativa. 


  • LE GRAND DICTIONNAIRE TERMINOLOGIQUE-Office québécois de la langue française   deuil  [...]  reazione psicologica non definita a seguito dell'acquisizione di una deficienza o di una incapacità della perdita di qualcosa, un ruolo sociale, un'amicizia, simile a quella della perdita di un caro.  [...]

  • DIZIONARIO DE MAURO s.f.CO il ledere, l'essere leso | fig., offesa, danno morale o violazione di un diritto: l. della propria reputazione, l. della libertà personale CO TS med., alterazione strutturale, morfologica o funzionale di un tessuto, di un organo o di cellule, di origine traumatica o patologica: riportare una l. al braccio  [...]

  • GARZANTI LINGUISTICA [...]Dal lat. laesio¯ne(m), deriv. di lae¯sus, part. pass. di lae¯de°re 'ledere, danneggiare' s. f.  1 il ledere, l'essere leso; danno, offesa: lesione della legge, della giustizia; una lesione all'onore, della reputazione  2 (med.) alterazione strutturale o funzionale di un tessuto o di un organo, di origine traumatica o patologica: lesione al, del fegato; lesioni interne | lesione personale, (dir.) delitto consistente nel causare a qualcuno, dolosamente o colposamente, una malattia nel corpo o nella mente  3 crepa, fenditura in un corpo o un'opera muraria: le lesioni di un edificio.

  • ENCICLOPEDIA DELLA MEDICINA - GARZANTI  Ogni alterazione morfologica o funzionale, reversibile o irreversibile, delle cellule, dei tessuti, degli organo degli apparati.

  • ASSR - Ricerca sulle Cure Palliative finanziata dal Ministero della Salute ex-art.12 DLgs 502/92   Condizione clinica caratterizzata dalla mancanza di ragionevoli attese di miglioramento oggettivo  della patologia cronica evolutiva in atto. 

  • DIZIONARIO DE MAURO s.m. 1 agg. CO che intensifica, che accresce l'intensità di qcs.; che si verifica, è fatto con particolare intensità o frequenza: una cura intensiva, un allenamento i.  2a agg. TS ling., di elemento morfologico, che esprime un concetto, una nozione con particolare forza ed efficacia espressiva  2b agg. TS ling., di prefisso, suffisso o infisso, che, aggiunto a una radice verbale o a un elemento morfologico, conferisce un determinato grado di intensità o espressività  [...]  6 agg. TS stat., che può essere espresso con valori numerici  [...] 

  • GARZANTI LINGUISTICA [...] Dal lat. mediev. intensivu(m), deriv. di intìnsus 'intenso' agg.   1 che intensifica, che aumenta l'intensità di qualcosa | prefissi intensivi, (ling.) quelli che, preposti a verbi, aggettivi o sostantivi, ne rafforzano il significato (p. e. ri- nel verbo rimpinguare) '  coltura intensiva, (agr.) che tende a sfruttare al massimo, nella minima superficie, la capacità produttiva del terreno   2 che ha carattere di intensità; intenso | corso intensivo, accelerato | terapia intensiva, (med.) intensa e prolungata, per lo più volta a ripristinare funzioni vitali compromesse | accento intensivo,  [...]

  • ASSR - Ricerca sulle Cure Palliative finanziata dal Ministero della Salute ex-art.12 DLgs 502/92   I due termini non devono essere intesi come sinonimi.  Si intende per inguaribilità uno stato clinico derivato dalla progressione di una patologia cronico-degenerativa per la quale ogni terapia farmacologica, chirurgica, radioterapica o ogni altro intervento non sono più in grado di modificare lo stato e  l'evoluzione della patologia stessa che condurrà verso una morte  prevista. Ciò non comporta, nell'ambito della filosofia e dei principi che sottendono alle cure palliative, che non vi sia più nulla da fare. Il malato, nello stato di inguaribilità, può e deve essere curato sino all'ultima fase e durante gli ultimi momenti della vita, nel senso stretto del termine "prendersi cura" della persona malata (termine derivato dalla dizione anglosassone di "to take care") nella sua totalità di individuo sofferente. Per questi malati un approccio multidimensionale ai bisogni, può consentire di alleviare la sofferenza, il dolore e gli altri sintomi, tenendo conto del suo stato psico-emotivo e delle problematiche connesse alla sfera sociale, culturale e spirituale, conferendo qualità di vita allo stato di inguaribilità  e irreversibilità, nelle fasi avanzate e terminali della malattia. L'obiettivo prioritario è di assistere e accompagnare il malato verso la morte più serena e dignitosa possibile, sostenendo la famiglia nel compito di cura e di prossimità.