Al fine di raggiungere i propri obiettivi IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS si avvale della collaborazione di professionisti e consulenti esterni. Quello che segue è una parte del programma formativo proposto. I seminari non indirizzati alla formazione degli associati sono organizzati direttamente dai formatori stessi.

Questi percorsi formativi sulla morte, il morire e l'accompagnamento, sono principalmente degli incontri con la vita, con un'esistenza che non nega la morte e la paura di quest'ultima e dove gli aspetti pratici, scevri da dogmi, si articolano con apporti di ampio respiro culturale.

I seminari proposti derivano dalla pratica di formazioni in campo sanitario, educativo, sociale e terapeutico, e dalla ricerca applicata a singoli e a gruppi con particolare riferimento all'educazione degli individui al rispetto della vita fino alla morte.

Scuole, ospedali, comunità, enti, associazioni e privati possono organizzare delle sessioni locali delle varie proposte formative offerte da IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS contattando telefonicamente la segreteria formativa al (+39) 335 91 79 11 oppure cliccando su questo link.

 

Percorso formativo sulla comprensione della morte, del morire e della funzione di accompagnamento.

Nel devolvere il 5 X MILLE della tua dichiarazione dei redditi a IL BRUCO E LA FARFALLA® - ONLUS ci aiuti concretamente

  • DIZIONARIO DE MAURO  s.m. CO ostinazione, tenacia: avere, mostrare un grande a. nel perseguire un obiettivo, una meta | estens., perseveranza rabbiosa e crudele: perseguitare un nemico con a.

  • GARZANTI LINGUISTICA [...] s. m.  1 l'accanirsi; applicazione tenace: lavorare, studiare con accanimento | accanimento terapeutico, (med.) trattamento terapeutico insistito praticato su un malato in fase terminale, con il solo scopo di prolungargli di poco la vita  2 (estens.) comportamento ostinato e rabbioso dettato da odio: perseguitò i suoi nemici con accanimento.

L'Assemblea,

Considerando
che i progressi rapidi e costanti della medicina creano dei problemi e celano anche certe minacce per i diritti fondamentali dell'uomo e l'integrità dei malati;    

Notando
che il perfezionamento dei mezzi medici tende a dare al trattamento un carattere sempre più tecnico e a volte meno umano;   

Considerando
che da qualche tempo si concorda nel riconoscere che i medici debbono prima di tutto rispettare la volontà dell'interessato circa il trattamento da applicare;   

Ritenendo
che il diritto dei malati alla dignità e alla integrità, nonché il diritto all'informazione e alle cure appropriate, debba essere definito con precisione e accordato a tutti;    

Convinta
che la professione medica è al servizio dell'uomo, per la protezione della salute, per il trattamento delle malattie e delle ferite, per l'alleviamento delle sofferenze, nel rispetto della vita umana e della persona umana, e convinta che il pro­lungamento della vita non debba essere in sé lo scopo esclusivo della pratica medica, che deve mirare altrettanto ad alleviare le sofferenze;  

Considerando
che il medico deve sforzarsi di placare le sofferenze e che non ha il diritto, neppure nei casi che sembrano disperati, di affrettare intenzionalmente il processo naturale della morte;  

Sottolineando
che il prolungamento della vita con mezzi artificiali dipende, in larga misura, da fattori quali l'attrezzatura
disponibile, e che i medici, operanti negli ospedali in cui gli impianti tecnici consentono di prolungare la vita per un periodo particolarmente lungo, si trovano spesso in una posizione deli­cata circa il proseguimento del trattamento, nel caso ove la cessazione di tutte le funzioni cerebrali di una persona è irreversi­bile;   

Sottolineando
che i medici debbono agire in conformità con la scienza e l'esperienza medica ammessa, e che nessun altro me­dico o altro membro delle professioni mediche potrebbe essere costretto ad agire contro la propria coscienza in correlazione con il diritto del malato di non soffrire inutilmente;             

Raccomanda al Comitato dei Ministri di invitare i governi degli stati membri:  

I.      a) A prendere tutte le misure necessarie in particolare per ciò che riguarda la formazione del personale   medico e l'organizzazione dei servizi medici, affinché tutti i malati, ricoverati o curati a domicilio, siano alleviati nelle loro sofferenze per quan­to lo stato attuale delle conoscenze mediche lo consente;        
        b) A richiamare l'attenzione dei medici sul fatto che i malati hanno il diritto, se lo richiedono, di essere informati completamente sulla loro malattia e sul trattamento previsto, e a fare in modo che al momento dell'accettazione in un ospedale essi siano informati circa il regolamento, il funzionamento e l'attrezzatura medica dell'ospedale;      
       c) Si assicurino che tutti i malati abbiano la possibilità di prepararsi psicologicamente alla morte e pre­vedano   l'assistenza necessaria a questa fine facendo richiamo sia al personale curante -come medici, infermieri e aiutanti- che dovranno ricevere una formazione di base per poter discutere di questi problemi con le persone vicine alla propria fine; sia agli psichiatri, ministri del culto o assistenti sociali spe­cializzati, addetti agli ospedali.   

II.    A creare delle commissioni nazionali d'inchiesta -composte da rappresentanti della professione medica, giuristi, teologi, moralisti, psicologi e sociologi- incaricate di elaborare delle norme etiche per il trattamento dei morenti; di determinare i principi medici di orientamento in materia di utilizzazione di misure speciali in vista del prolungamento della vita; e di esaminare tra l'altro la situazione nella quale potrebbero trovarsi i membri della professione medica per esempio nell'eventualità di sanzioni previste dalle legislazioni civili e penali- quando hanno rinunciato a prendere le misure artificiali di prolungamento del processo della morte sui malati per i quali l'agonia è già cominciata e la cui vita non può essere salvata nello stato attuale della medicina, o quando sono intervenuti prendendo misure destinate prima di tutto a placare le sofferenze di tali malati e suscettibili di avere un effetto secondario sul processo della morte; e di esaminare il problema delle dichiarazioni scritte fatte da persone giuridicamente capaci, autorizzando i medici a rinunciare a misure per prolungare la vita, in particolare in caso di cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali.   

III.    A istituire, se delle organizzazioni paragonabili non esistono ancora, delle commissioni nazionali incaricate di esaminare le denunce fatte contro il personale medico per errori od incurie professionali, e ciò senza portare pregiudizio alla com­petenza dei tribunali ordinari.   IV. A comunicare al Consiglio d'Europa i risultati delle loro analisi e conclusioni nell'intento di armonizzare i criteri sul di­ritto dei malati e dei morenti, e di assicurare i mezzi giuridici e tecnici. 

L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, dopo la discussione del rapporto preparato dalla commissione per i problemi sociali e sanitari, ha adottato il testo il 29.1.1976.




liberamente tradotto dagli amministratori del sito.
fonte:
Textes du Conseil de l'Europe en matière de bioéthique 
https://www.coe.int/t/dg3/heal...

  • In assenza di DAT saranno i famigliari prossimi a dover prendere, assieme ai curanti, decisioni sulle cure del paziente?
    Si.

  • Fino a quale grado?
    Sino al sesto grado.

  • Posso escludere alcuni di questi famigliari?
    Si, con un testamento con DAT.

  • Se non ho più famigliari chi sarà a prendere decisioni riguardo alle mie cure?
    In assenza di indicazioni saranno i servizi sociali con i medici curanti.

  • Posso delegare ad una terza persona le decisioni riguardanti la mia fine di vita senza necessariamente nominare un mio amministratore di sostegno?
    SI, un fiduciario.

  • Deve essere obbligatoriamente un mio famigliare?
    No.

  • Posso decidere preventivamente che uno o più famigliari non potranno decidere per me in materia di trattamenti sanitari qualora non fossi più in grado di comunicarlo verbalmente?
    SI ma con dichiarazioni scritte (testamento, DAT).

  • Posso nominare l’amministratore di sostegno preventivamente?
    SI, tramite notaio.

  • Quali sono le caratteristiche che gli sono richieste (famigliare, amico, medico...)?
    Capacità di agire, persona di fiducia che accetta tale compito.

  • Esiste la possibilità di un conflitto di interesse se nomino come garante delle mie DAT un medico oppure un membro della struttura nella quale sono ricoverato?
    SI, meglio evitare.

  • Nonostante abbia compilato le DAT qualora ci fossero contrasti fra i garanti ed i familiari come viene tutelata la volontà della persona in fin di vita?
    E’ possibile ricorrere al giudice tutelare ed eventualmente al Tribunale.

  • È impugnabile la nomina di un amministratore di sostegno?
    Revocabile e impugnabile.

  • In assenza di legge sulle DAT era possibile appellarsi al diritto costituzionale di rifiutare le cure?
    SI, alcuni moduli di DAT ne facevano espresso riferimento.

  • La legge italiana sulla donazione degli organi specifica  quale  utilizzo verrà  fatto degli organi espiantati?
    Trapianto o scopi scientifici di ricerca.

  • Si possono fare delle scelte in merito?
    Si.