Al fine di raggiungere i propri obiettivi IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS si avvale della collaborazione di professionisti e consulenti esterni. Quello che segue è una parte del programma formativo proposto. I seminari non indirizzati alla formazione degli associati sono organizzati direttamente dai formatori stessi.

Questi percorsi formativi sulla morte, il morire e l'accompagnamento, sono principalmente degli incontri con la vita, con un'esistenza che non nega la morte e la paura di quest'ultima e dove gli aspetti pratici, scevri da dogmi, si articolano con apporti di ampio respiro culturale.

I seminari proposti derivano dalla pratica di formazioni in campo sanitario, educativo, sociale e terapeutico, e dalla ricerca applicata a singoli e a gruppi con particolare riferimento all'educazione degli individui al rispetto della vita fino alla morte.

Scuole, ospedali, comunità, enti, associazioni e privati possono organizzare delle sessioni locali delle varie proposte formative offerte da IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS contattando telefonicamente la segreteria formativa al (+39) 335 91 79 11 oppure cliccando su questo link.

 

  • DIZIONARIO DE MAURO
    s.f.
    CO il rianimare, il rianimarsi e il loro risultato 
    TS med., applicazione tempestiva di provvedimenti terapeutici per consentire la ripresa e la normalizzazione delle funzioni vitali, spec. dopo un evento traumatico o dopo un intervento operatorio in anestesia totale 
    TS med., reparto ospedaliero specializzato in tale tipo di terapia

  • GARZANTI LINGUISTICA
    s. f
    1 il rianimare, il rianimarsi, l'essere rianimato (anche fig.) 
    2 (
    med
    .) insieme di interventi (respirazione artificiale, stimolazione cardiaca ecc.) atti a ristabilire o sostituire funzioni vitali compromesse: praticare la rianimazionecentrorepartocamera di rianimazione.

  • DIZIONARIO ENCICLOPEDICO MEDICINA - LAROUSE RIZZOLI
    Insieme dei mezzi fisici, chimici e biologici adatti per ristabilire e mantenere  un equilibrio umorale e funzionale normale nelle aggressioni patologiche acute gravi.
    In campo medico la rianimazione mira al trattamento d'urgenza di tutti gli squilibri acuti dell'organismo. Essa proviene direttamente dall'anestesia chirurgica e inizialmente si occupava soltanto del controllo postoperatorio del paziente  fino al ripristino della normalità dei parametri delle funzioni vitali. In seguito le tecniche e l'esperienza accumulata in tali situazioni vennero utilizzate in altri rami della medicina fino a diventare disciplina a sé stante per il  trattamento di molte cardiopatie, pneumopatie, emorragie gastrointestinali, intossicazioni, ecc:, senza però perdere di vista il punto di partenza, ossia la necessità di assicurare a un paziente sotto i ferri chirurgici le migliori condizioni  possibili. Lo scopo precipuo di ogni intervento rianimatorio è assicurare a ogni istante il mantenimento dell'equilibrio dei liquidi intra- ed extracellulari indispensabile alle cellule per lo svolgimento delle proprie funzioni vitali. Poiché tale equilibrio riflette la situazione funzionale di altri importanti settori dell'organismo la rianimazione si svolge fondamentalmente in tre direzioni: respirazione, circolazione, ricambio elettrolitico. Il risultato della rianimazione è strettamente legato al ritorno alla norma dei centri nervosi superiori (estremamente sensibili alla mancanza di ossigeno):pertanto riveste importanza decisiva la restaurazione precoce della circolazione sanguigna e, ovviamente, della funzione respiratoria. La ripresa respiratoria viene innanzitutto stimolata per via riflessa a livello del centro respiratorio, quindi per via umorale ripristinando un normale scambio gassoso. La rianimazione cardiaca viene effettuata per ovviare all'insufficienza circolatoria instauratasi in seguito a shock, a infarto miocardio, a sovraccarico acuto del ventricolo destro, a insufficienza ventricolare acuta sinistra, a fibrillazione ventricolare, ad arresto cardiaco. Il trattamento deve mirare a ristabilire rapidamente la massa sanguigna circolante; a sostenere la pressione arteriosa; ad assicurare un equilibrio elettrolitico mettendo in opera ogni mezzo atto a combattere l'acidosi e la perdita di sali; a regolare l'eccitabilità nervosa. Per far questo la rianimazione si avvale in parte di farmaci e in parte di strumenti. Le apparecchiature sono rappresentate da respiratori artificiali, esploratori e analizzatori dell'apparato circolatorio e del sangue, pacemaker, defibrillatori, materassini ipotermizzati, sistemi per la misurazione della pressione endocranica. Grazie ai progressi realizzati negli ultimi anni, la ripresa dell'attività cardiorespiratoria non presenta più, almeno in molti casi, difficoltà particolare, mentre il recupero delle funzioni nervose è ancora oggetto di studi, essendo il pericolo di complicazioni psichiche e neurologiche strettamente collegato alla durata dell'arresto circolatorio le funzioni nervose non fossero già compromesse da processi degenerativi in atto, mentre un arresto oltre gli 8-10' determina spesso lesioni irreversibili della corteccia cerebrale.

  • DIZIONARIO DE MAURO
    s.f.
    **AD TS **fisiol., processo fisiologico di assunzione di ossigeno ed eliminazione di anidride carbonica, proprio di ogni essere vivente: avere una r. difficoltosa 
    Polirematiche
    respirazione artificiale loc.s.f. CO TS med., insieme delle azioni con cui si sollecita la ripresa dei movimenti respiratori per ripristinare la ventilazione polmonare in caso di arresto o indebolimento respiratorio, talora compiuta con l'ausilio del respiratore artificiale respirazione bocca a bocca loc.s.f. **CO **r. artificiale ottenuta soffiando aria nella bocca del paziente respirazione cellulareloc.s.f. **TS **biol., insieme dei processi metabolici in cui, attraverso i sistemi enzimatici della cellula, si ha assorbimento e fissazione di ossigeno con conseguente ossidazione dei vari substrati respirazione esterna loc.s.f. TS med., scambio di gas fra aria atmosferica e aria alveolare e tra aria alveolare e capillari polmonari respirazione interna loc.s.f. TS med., scambio tra i gas del sangue e quelli dei tessuti respirazione polmonare loc.s.f. TS med., r. effettuata attraverso i polmoni.

  • GARZANTI LINGUISTICA
    Dal lat. respiratio¯ne(m)
    s. f. (fisiol.) il processo mediante il quale un organismo assume dall'ambiente esterno ossigeno ed elimina anidride carbonica 'respirazione artificiale, l'insieme dei movimenti coi quali si tenta di riattivare la respirazione naturale nei casi di asfissia; anche, quella che si realizza con l'ausilio del respiratore artificiale.

  • **DIZIONARIO ENCICLOPEDICO MEDICINA - LAROUSSE RIZZOLI **
    Respirazione espiratoria, tipo di respirazione caratterizzato da un'espirazione brusca, immediatamente seguita da un'inspirazione cui fa seguito una fase di riposo. Respirazione artificiale, insieme delle manovre che hanno lo scopo di supplire alla respirazione naturale, quando questa non si effettua più spontaneamente. Respirazione assistita o controllata, metodo che assicura il controllo parziale o totale della ventilazione polmonare, durante un'anestesia o nel corso di certi stati patologici. Respiratore, apparecchiatura che consente di respirare normalmente in condizioni diverse dalla norma. In base alle modalità di funzionamento i respiratosi si distinguono essenzialmente in respiratori a ciclo chiuso o respiratori a cielo aperto secondo che riutilizzino o no l'aria espirata. Gli uni sono corredati di appositi filtri depuratori e ricostituiscono l'ossigeno prelevandolo da bombole, gli altri sono semplicemente collegati a bombole di ossigeno o di aria che viene respirata mediante boccagli, maschere e simili. I respiratori possono agire per via esterna, come nel caso tipico del polmone d'acciaio, oppure per insufflazione endotracheale, immettendo l'aria direttamente nell'albero tracheobronchiale, o attraverso la bocca (imbuto orale o maschera) o attraverso un tubo posto direttamente nella trachea (intubazione orale, nasale o tracheotomia) Esistono apparecchi che consentono un'assistenza ventilatoria breve (anestesia, trasporto di malati) e non richiedono attacco elettrico, essendo sufficiente l'energia fornita dalla pressione del gas contenuto in bombole e respiratori del tipo Engstrom o Claude Bernard, indispensabili in caso di ventilazione assistita prolungata, nei quali sono regolabili volume e frequenza: la pressione è funzione di questi due parametri e delle resistenze del circuito. L'impiego generalizzato dei respiratori endotracheali è uno dei fattori dell'enorme miglioramento dei risultati della rianimazione dei malati, degli intossicati, dei comatosi e dei feriti , nel corso degli ultimi anni.

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

• di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione;

• di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;

• di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute;

• di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;

• di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, senza mai abbandonare la cura del malato; 

• di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un’informazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa; 

• di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona; 

• di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita; 

• di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze e al rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;

• di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto;  

• di prestare soccorso nei casi d’urgenza e di mettermi a disposizione dell'Autorità competente, in caso di pubblica calamità;

• di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato,inteso o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o ufficio;

• di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e  secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della  professione.

  • DIZIONARIO DE MAURO

    s.f.inv.
    TS chim., fis., tecnica di separazione dei colloidi dai cristalloidi presenti in uno stesso solvente, basata sul diverso comportamento dei due tipi di sostanze nel diffondere e nel non diffondere attraverso una membrana semipermeabile 
    TS med., procedimento terapeutico che sfrutta tale processo chimico-fisico per la depurazione del sangue, spec. in caso di insufficienza degli organi emuntori 
    3a TS ret., frattura del periodo mediante un inciso 
    3b TS ret., nella retorica classica, costrutto senza congiunzione, asindeto

  • GARZANTI LINGUISTICA
    [...]
    Dal gr. diálysis 'scioglimento, separazione', deriv. di dialy/ein 'separare' 
    s.f. *
    1 (chim.) processo di separazione di sostanze in soluzione da altre ivi disperse (p. e. colloidi) mediante diffusione della soluzione attraverso un'apposita membrana 
    2 (
    med*.) emodialisi 
    3 figura retorica consistente nell'interrompere un periodo mediante un inciso 

  • DIZIONARIO ENCICLOPEDICO MEDICINA - LAROUSSE RIZZOLI
    (gr. dialysis, dissoluzione), processo di rimozione delle tossine direttamente al sangue (Emodialisi) o indirettamente mediante il liquido peritoneale (dialisi peritoneale) che viene effettuato facendo passare, per diffusione, le tossine da depurare, attraverso una membrana se permeabile o attraverso il processo dell'ultrafiltrazione. Le tecniche di dialisi e di emofiltrazione si possono rivelare particolarmente utili per la risoluzione di alcuni dei problemi connessi alla presenza dell'insufficienza renale sia essa cronica sia in casi acuti come quelli per esempio dovuti a intossicazione. Per elininare l'urea e altre scorie metaboliche presenti nel sangue nella terapia dell'insufficienza renale da alcuni anni è stato introdotto un nuovo sistema di dialisi peritoneale continua ambulatoriale (CAPD, ovvero  continous ambulatory peritoneale dialysi) che consente ai pazienti un'ampia autonomia di movimento. Si tratta di un metodo molto più semplice e pratico che consiste nel mantenere la soluzione dialitica continuativamente nel cavo peritoneale, drenandola o sostituendola con soluzione fresca quattro volte al giorno. Viene a tale scopo inserito un catetere a permanenza nel cavo peritoneale (catetere di  Tenckhoff), alla cui estremità sporgente all'esterno del corpo è attaccato un sacchetto di plastica. Ogni 6 ore il paziente fa defluire attraverso il catetere nel sacchetto il liquido di dialisi, sostituisce questo sacchetto con uno ricolmo di 2 litri di nuovo liquido di dialisi e lascia che questo entri, nel giro di pochi minuti, nel cavo peritoneale. Ripiega il sacchetto vuoto su se stesso e lo fissa sui fianchi con una fascetta. Dopo 6 ore slega il sacchetto, lascia che si riempia e lo sostituisce con uno nuovo. Negli intervalli di tempo tra le operazioni di drenaggio e la sostituzione del liquido il catetere viene chiuso e il paziente può svolgere le sue normali attività. In seguito a miglioramenti delle tecniche di trapianto, alla disponibilità di organi e alla nascita di centri specializzati, per i pazienti affetti da insufficienza renale si intravedono nuove speranze. Esistono tuttavia altri tipi di dialisi sia peritoneale sia di emodialisi che vengono utilizzati a seconda della tipologia di paziente, di eventuali patologie concomitanti e di altre variabili cliniche. La dialisi peritoneale in genere per esempio, è meno "stressante" rispetto all'emodialisi ma risulta di difficile, se non controindicato utilizzo, in pazienti con recenti ferite addominali, fistole, protesi vascolari intraddominali recenti, ipotensione e sanguinamento attivo.

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