Al fine di raggiungere i propri obiettivi IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS si avvale della collaborazione di professionisti e consulenti esterni. Quello che segue è una parte del programma formativo proposto. I seminari non indirizzati alla formazione degli associati sono organizzati direttamente dai formatori stessi.

Questi percorsi formativi sulla morte, il morire e l'accompagnamento, sono principalmente degli incontri con la vita, con un'esistenza che non nega la morte e la paura di quest'ultima e dove gli aspetti pratici, scevri da dogmi, si articolano con apporti di ampio respiro culturale.

I seminari proposti derivano dalla pratica di formazioni in campo sanitario, educativo, sociale e terapeutico, e dalla ricerca applicata a singoli e a gruppi con particolare riferimento all'educazione degli individui al rispetto della vita fino alla morte.

Scuole, ospedali, comunità, enti, associazioni e privati possono organizzare delle sessioni locali delle varie proposte formative offerte da IL BRUCO E LA FARFALLA®-ONLUS contattando telefonicamente la segreteria formativa al (+39) 335 91 79 11 oppure cliccando su questo link.

 

Sempre più spesso si sentono termini come eutanasia, alimentazione forzata, accanimento terapeutico ecc... . Ma se ne conoscono realmente i significati? Questa sezione è un invito all'approfondimento dei termini collegati in un modo o nell'altro alle tematiche inerenti la fine della vita.

E' indubbio che i dizionari contengono dei riferimenti culturali propri al paese d'origine. E' interessante notare a questo proposito come per alcuni termini (ad es.: accompagnamento), certe definizioni tratte da vocabolari esteri prendono in considerazione aspetti diversi o addirittura certe volte ignorati dai dizionari italiani.

In una più approfondita analisi, questa sezione diventa dunque un ulteriore strumento per permettere al visitatore di rappresentarsi una fotografia della situazione delle cure di fine vita in Italia, confrontandola ad alcuni altri paesi dell'area occidentale. E' poi importante ricordare che, così come tutti i saperi, anche quello scientifico è solamente provvisorio.

n.b: le definizioni tratte dai dizionari stranieri sono liberamente tradotte dagli amministratori del sito.

  • DIZIONARIO DE MAURO
    s.f.
    AD immissione nel sistema circolatorio di un individuo, a fini terapeutici, di sangue proveniente da un altro individuo \| estens., immissione di liquidi diversi dal sangue intero.

  • GARZANTI LINGUISTICA
    Dal lat. transfusio¯ne(m), deriv. di transfunde°re 'versare'
    s. f. il trasfondere \| trasfusione (del sangue), (med.) immissione, nella corrente circolatoria di un individuo, del sangue di un altro individuo appartenente allo stesso gruppo sanguigno; si pratica nei casi di emorragie, gravi anemie ecc.: fare una trasfusione.

  • **ENCICLOPEDIA DELLA MEDICINA - GARZANTI **
    Immissione nell'apparato circolatorio di un individuo ricevente di sangue intero o suoi derivati prelevati in precedenza a un donatore; tale procedura deve avvenire nel rispetto della compatibilità fra il gruppo sanguigno del donatore e quello del ricevente. E' indicata in caso di emorragie profuse, gravi anemie, stati di shock ecc. mentre nel caso di interventi chirurgici nei quali sia prevedibile un'abbondante perdita di sangue, si preferisce prelevare al paziente stesso, nei mesi precedenti all'intervento, un'adeguata quantità di sangue, da re infondergli poi nel corso dell'intervento stesso, praticando inoltre il recupero intraoperatorio del sangue perduto. Tale pratica permette tra l'altro di prevenire il contagio di alcune malattie virali (epatite B e AIDS).

  • DIZIONARIO DE MAURO
    agg., s.m.
    **CO ** 
    1 agg., che costituisce il tratto finale, che si trova all'estremità: tratto t. di una galleria 
    2 agg., che si trova al termine di un ciclo o di una sequenza temporale: stadio t., fase finale di una malattia che ha esito mortale 
    3 agg., che segna il confine, il termine: pietra t.
    [...]

  • GARZANTI LINGUISTICA
    Dal lat. tardo termina¯le(m), deriv. di termi°nus 'termine'; il sign. 3 del s. m. attrav. l'ingl. terminal
    agg
    1 che segna il termine, il confine: pietra terminale di un podere 
    2 che è al termine, che si trova nel punto in cui qualcosa ha fine: stazione terminale di un oleodottoparte terminale di un ramofase terminale di una malattia, l'ultima e irreversibile fase di una malattia, che precede la morte; malato terminale, che si trova in tale fase 
    [...]

  • **ASSR - Ricerca sulle Cure Palliative finanziata dal Ministero della Salute ex-art.12 DLgs 502/92  **
    Per malato in fase terminale si intende la persona affetta da una patologia cronica evolutiva in fase avanzata, per la quale non esistano o siano sproporzionate terapie con l'obiettivo di una stabilizzazione della malattia e/o di un prolungamento significativo della vita. Questa fase temporale viene stabilita indicativamente con un criterio temporale in novanta giorni per il paziente oncologico, mentre per le patologie croniche degenerative non oncologiche sarà necessario individuare altri criteri, non necessariamente di durata della vita residua. Ad esempio, la necessità dell'utilizzo di strumenti o terapie per sostituire funzioni vitali, come già praticato nel campo neurologico nel quale la "fase terminale" della SLA inizia quando la vita del malato dipende dalla respirazione assistita, anche se la durata della vita non può essere determinata e può superare anche di molto i novanta giorni.

  • Raccomandazione della SICP (società Italiana di Cure Palliative) sulla Sedazione Terminale/Sedazione Palliative (ST/SP)
    [...] Nell’ambito delle cure palliative, il ricorso alla sedazione per il controllo di sintomi refrattari nelle fasi terminali delle malattie neoplastiche ha portato all’uso tradizionale dell’ espressione Sedazione Terminale, che però è stata recentemente criticata in quanto può prestarsi a interpretazioni non univoche: l’aggettivo “terminale”, infatti, può essere inteso sia come elemento prognostico riferito alla fase della malattia sia come definizione riferita alla irreversibilità dell’intervento sedativo. Per questi motivi è stato proposto il termine di Sedazione Palliativa. In questo Documento verrà utilizzata la denominazione ST/SP per valorizzare rispettivamente gli aspetti della terminalità della malattia e della finalità palliativa di controllo dei sintomi.
    [...] Definizione:
    Per ST/SP si è sinora intesa: “la riduzione intenzionale della vigilanza con mezzi farmacologici, fino alla perdita di coscienza, allo scopo di ridurre o abolire la percezione di un sintomo, altrimenti intollerabile per il paziente, nonostante siano stati messi in opera i mezzi più adeguati per il controllo del sintomo, che risulta, quindi, refrattario”.[...]