Le DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO servono ad anticipare oggi indicazioni rispetto a come intendiamo essere trattati domani qualora non fossimo nelle condizioni di poterlo comunicare verbalmente.
Data la loro natura ed il loro valore formativo ed evolutivo, sono il mezzo con il quale fermarsi a riflettere sul proprio essere impermanenti, sulla propria morte e sulla possibilità di comunicare con il proprio ambiente affettivo rispetto agli argomenti inerenti il fine vita. In particolare permettono di dare:
direttive specifiche per diverse condizioni ipotizzate: fase terminale, malattia o infortunio grave, incidente con gravi danni cerebrali, malattia neurologica degenerativa, stato vegetativo e/o incoscienza permanente, coma senza ragionevoli possibilità di risveglio;
indicazioni finalizzate al non inizio o alla sospensione di trattamenti terapeutici di sostegno vitale in rif. all'Art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana;
indicazioni finalizzate a richiedere la sospensione o la prosecuzione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale in rif. all'Art. 53 del Codice di Deontologia Medica ed all'Art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana;
indicazioni che riflettono le personali preferenze in relazione al ventaglio delle possibilità diagnostiche-terapeutiche che si possono prospettare lungo il decorso della malattia in rif. all'Art.16 del Codice di Deontologia Medica relativo alle procedure diagnostiche ed agli interventi terapeutici non proporzionati ;
indicazioni post-mortem.
Sono inoltre particolarmente utili per:
sollevare la propria famiglia da pesanti responsabilità che si trasformano spesso in importanti sensi di colpa;
farsi conoscere dall’équipe medica, sollevandola da decisioni non sempre corrispondenti al proprio modo di essere e di pensare;