ASSR - Ricerca sulle Cure Palliative finanziata dal Ministero della Salute ex-art. 12 DLgs 502/92Esistono numerose definizioni di Cure Palliative, a livello internazionale e nazionale. Qui di seguito ne riportiamo alcune particolarmente autorevoli, citando le fonti.
Definizione 1 (National Council for Hospice and Palliative Care Services WHO-OMS 1990 modificata dalla Commissione ministeriale per le cure palliative 1999). Le cure palliative si occupano in maniera attiva e totale dei pazienti colpiti da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici e la cui diretta conseguenza è la morte. Il controllo del dolore, di altri sintomi e degli aspetti psicologici, sociali e spirituali è di fondamentale importanza. Lo scopo delle cure palliative è il raggiungimento della miglior qualità di vita possibile per i pazienti e le loro famiglie. Alcuni interventi palliativi sono applicabili anche più precocemente nel decorso della malattia, in aggiunta al trattamento oncologico. Le cure palliative
affermano la vita e considerano il morire come un evento naturale;
non accelerano né ritardano la morte;
provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri disturbi;
integrano gli aspetti psicologici e spirituali dell’assistenza;
aiutano i pazienti a vivere in maniera attiva fino alla morte;
sostengono la famiglia durante la malattia e durante il lutto.
Definizione 2
(European Association for Palliative Care - EAPC)
Le cure palliative sono la cura attiva e globale prestata al paziente quando la malattia non risponde più alle terapie aventi come scopo la guarigione. Il controllo del dolore e degli altri sintomi, dei problemi psicologici, sociali e spirituali assume importanza primaria. Le cure palliative hanno carattere interdisciplinare e coinvolgono il paziente, la sua famiglia e la comunità in generale. Provvedono una presa in carico del paziente che si preoccupi di garantire i bisogni più elementari ovunque si trovi il paziente, a casa, o in ospedale. Le cure palliative rispettano la vita e considerano il morire un processo naturale. Il loro scopo non è quello di accelerare o differire la morte, ma quello di preservare la migliore qualità della vita possibile fino alla fine.
Definizione 3 (Commissione Ministeriale per le cure palliative, 1999: Caratteristiche delle Cure Palliative)
la globalità dell’intervento terapeutico che, avendo per obiettivo la qualità della vita residua, non si limita al controllo dei sintomi fisici ma si estende al sostegno psicologico, relazionale, sociale e spirituale;
la valorizzazione delle risorse del malato e della sua famiglia oltre che del tessuto sociale in cui sono inseriti;
la molteplicità delle figure professionali e non professionali che sono coinvolte nel piano di cura;
il pieno rispetto dell’autonomia e dei valori della persona malata;
la forte integrazione e il pieno inserimento nella rete dei servizi sanitari e sociali;
l’intensità delle cure che devono essere in grado di dare risposte pronte ed efficaci al mutare dei bisogni del malato;
la continuità della cura fino all’ultimo istante;
la qualità delle prestazioni erogate.
Definizione 4 (V. Ventafridda 1993)
Per Medicina o Cure Palliative si intende la disciplina che propone di migliorare la qualità della vita dei malati in fase terminale. La M.P. riconosce la morte come un processo naturale che non va accelerato né rallentato. Le principali caratteristiche delle Cure Palliative consistono nei seguenti punti:
sono focalizzate sulla qualità della vita del malato e considerano il morire un processo naturale;
non affrettano né pospongono la morte;
provvedono al sollievo del dolore e degli altri sintomi soggettivi del paziente;
integrano nella cura del paziente gli aspetti psicologici, sociali, culturali e spirituali;
offrono sistemi di supporto per rendere il più possibile attiva la vita del paziente fino alla morte;
offrono un sistema di supporto per aiutare la famiglia durante la malattia della persona e durante il lutto;
sono multidisciplinari nella loro operatività
le indagini sono ridotte al minimo e i trattamenti sono diretti al controllo dei sintomi e non a quello della malattia;
la radioterapia, la chemioterapia e la chirurgia hanno un posto nella cure palliative, esse vengono usate per garantire benefici sintomatologici in assenza di svantaggi che abbiano un peso sulla buona qualità di vita.
Definizione 5 (CONFERENZA STATO-REGIONI Repertorio Atti n. 1665 del 13 marzo 2003) Le cure palliative costituiscono una serie di interventi terapeutici ed assistenziali finalizzati alla cura attiva, totale, di malati la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici.